Succede in Città

E LA CHIAMANO "RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE"

Il punto sul Progetto di Riqualificazione del "Polo Baraggia" tra Legnano e Rescaldina

di Giuseppe Bottazzi

E' ripartito l'iter per "riqualificare" del cosidetto "Polo Baraggia", l'area ex cava sul territorio di Cerro Maggiore. L'operazione, secondo le fonti disponibili, prevede la copertura dell'invaso con detriti di tipo B (ovvero non inquinanti) e la successiva apposizione sul terreno di decine di pannelli fotovoltaici. E allora qual'è il problema ? vi chiederete. Dalla breve, e anche poco precisa, descrizione del progetto, pare che per trasferire i detriti da mezza Italia all'interno del Polo, siano necessari, in media dai 30 ai 70 veicoli (camion) giornalieri, provenienti dalle strade limitrofe alla Zona. Una parte di questi veicoli , infatti, è scritto nero su bianco, transiteranno sul territorio di Legnano, e precisamente sulla via Saronnese, diretti da e per l'Autostrada.Una buona parte dei camion transiteranno, invece, sulle strade di Rescaldina ed Uboldo. Mai sul territorio di Cerro. Tenuto conto che attualmente, soprattutto nelle ore di punta, la via Saronnese è un'arteria che soffre ed è spesso paralizzata, ci si domanda come potranno transitare solo la metà dei veicoli previsti e con quali conseguenze sul traffico. Inoltre, esiste un'ulteriore problema. Quale garanzie ha il Comune di Legnano che i camion - a causa dell'intasamento della Saronnese - non si riversino all'interno delle strade cittadine quali, ad esempio, via Melzi e via Filzi prodromiche al raggiungimento dell'Autostrada? Le Amminsitrazioni Comunali di Legnano e di Rescaldina stanno facendo fronte comune per evitare che, senza garanzie certe, l'operazione "riqualificazione" abbia un seguito nefasto sull'inquinamento atmosferico ed aucustito nonchè sulla viabilità della Zona. Eppure la chiamano "riqualificazione ambientale"

La giunta Radice elimina lo sfregio alla Città di Legnano.
MUSSOLINI NON E' PIU' CITTADINO ONORARIO DI LEGNANO

Pochi giorni fa, la giunta Radice ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Dando seguito all'impegno assunto dal sindaco Lorenzo Radice ed a valle del lavoro svolto dal Segretario Generale dottor Riccardo Nobile al fine di individuare l'iter procedurale, la giunta comunale, nella seduta di settimana scorsa ha (fianlmente) revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini conferita nel lontano 23 maggio 1924 dalla giunta municipale del tempo.

Il provvedimento è stato assunto dalla dall'Amministrazione Comunale sulla base delle regole previste dal regolamento per la concessione delle benemerenze civiche, della cittadinanza onoraria e civica.

Dopo la delibera, il sindaco Lorenzo Radice ha affermato : «Nel momento in cui ho assunto il ruolo di sindaco ho giurato sulla Costituzione Italiana che è figlia della Resistenza ed è antifascista non soltanto perché vieta la ricostituzione del Partito Nazionale fascista, ma per quanto afferma nei suoi principi fondamentali, principi che sono alla base del nostro vivere comune. Coerentemente, da amministratori di una città insignita della medaglia di bronzo al valor militare per "i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana durante il conflitto", Per queste ragioni, prosegue Radice, "non possiamo che revocare una cittadinanza onoraria conferita a un uomo che la Storia ha già giudicato per le sue enormi responsabilità nell'instaurazione della dittatura nel nostro Paese, nell'alleanza con la Germania nazista e le leggi razziali e per l'ingresso nel più rovinoso conflitto che l'umanità abbia mai conosciuto. Un uomo che, evidentemente, Legnano non può onorare». (LD)

Il Sindaco Radice in un'intervista al mensile "Polis" fa il punto sulla sua amministrazione

    FARE IL SINDACO ? "UNA SFIDA OGNI GIORNO."

    Sulle pagine di "POLIS" (bimestrale cittadino che vi consiglaimo di leggere) il Sindaco della Città, Lorenzo Radice spiega le sue sensazioni, le aspettative e quanto è stato fatto sino ad ora dopo quattro anni di amministrazione al noto giornalista Saverio Clementi. "All'inizio c'era entusiasmo legato al sogno ed alla speranza, oggi la mia attività è più legata al desiderio di vedere che le cose impostate diano i loro frutti..." Così ha esordito Radice nelle due pagine dell'intervista di Clementi. Tante le cose fatte sia nel sociale, sotto l'aspetto culturale ove la città è una fucina di eventi, e soprattutto, nella ristrutturazione e riqualificazione di edifici spesso decadenti (alcuni già in fase di sistemazione o completati come gli appartamenti Aler di via Giuliani, l'edificio ex bagni pubblici di via Pontida, altri per il futuro come il recupero del Parco ILA con i solarium). Soddisfazione anche per la riapertura dell' area ex Accorsi in Canazza (ne parliamo in questo numero). Radice non nasconde problemi e difficoltà sia all'interno, con la riorganizzazione della macchina comunale (con la sfida della digitalizzazione della PA) ma anche - forse soprattutto - all'esterno con la cittadinanza in alcune occasioni: " Cambiare non a tutti piace, anche quando al termine del cambiamento si va a stare meglio. Penso al tema della mobilità: ci siamo resi conto che dovevano andare ad una velocità più lenta di quello che avremmo voluto perchè è un cambiamento che va accompagnato". Il riferimento è soprattutto all'introduzione della corsia ciclabile in via XXIX Maggio dove, peraltro, la minoranza di centro-destra ha soffiato sul fuoco. "Sono cambiamenti che non tolgono ma alla fine aggiungono opportunità. In via XXIX Maggio, per esempio, ha lavori ultimati avremo a disposizione otre 150 posti auto in più". L'intervista si conclude, e non poteva esser così considerato che tra il 2025 / 2026 andremo ad elezioni, con una domanda sulla ricandidatura di Radice alla guida della Città. "Come nel 2020 si dovrà partire non dal nome ma sul che cosa vogliamo fare per la città se ovviamente i cittadini ci daranno fiducia. Un approccio basato sugli obiettivi ...il nome in base a quello che si vorrà fare verrà dopo.". 

Giovani nel mondo di Internet

L'ASSESSORE MAFFEI: FACCIAMO UN PATTO DIGITALE DI COMUNITA'

"Facciamo un patto? Prendiamoci cura dei nostri ragazzi: aiutiamoli a stare connessi alla vita reale e creiamo una comunità (davvero educante) in grado di dare regole chiare e condivise rispetto all'uso di smartphone, social e videogames." Questa è la proposta che l'assessore Ilaria Maffei ha presentato durante il convegno dedicato al rapporto giovani / internet che si è sviluppato all'interno della rassegna Piccoli Palchi. "Perchè oggi, dopo anni di immersione nel mondo digitalizzato, dopo l'abbuffata del tecnoentusiasmo, tutti i dati scientifici sono concordi: l'accesso a queste tecnologie non ha portato miglioramenti ai giovani. Anzi ha creato problemi di salute mentale come mai li avevamo visti." ha spiegato Maffei. Da queste considerazioni nasce allora la proposta di creare un "Patto Digitale di Comunità" così come attivato in altre realtà ( https://pattidigitali.it/ ). Lo scopo di questi "Patti" è quello di definire insieme (Istituzioni, genitori e figli) un ambiente che possa aiutare i giovani a stare meglio ed a far sentire meno sole e impotenti lefamiglie. Al convegno hanno partecipato inoltre il Sindaco Radice e Alberto Pellai organizzatore delal serata. Chi fosse interessato a seguire questo percorso potrà farlo contattando l'Amministrazione Comunale.